Italia sommersa dal mare? confronto tra la previsione e l'attuale

Riscaldamento globale e Italia sommersa a breve, il mio pensiero in merito

In questi giorni sto vedendo riapparire su molti social network il tema del riscaldamento globale, con particolare riferimento al fatto che l’Italia potrebbe essere parzialmente sommersa dal mare entro il 2100, con tutto il corollario di commenti disperati, pianti, lamenti e pollici alzati.

Non si tratta di scoop o scoperte scientifiche dell’ultimo momento, sono decenni (a dir poco) che se ne parla e tutti gli scienziati (e non) del mondo dicono la loro in merito.

Uno studio in particolare, ad opera dell’Enea, è stato pubblicato nel 2017 sulla rivista Quaternary Science Reviews: si intitola “Sea-level rise and potential drowning of the Italian coastal plains: Flooding risk scenarios for 2100” (link alla pubblicazione qui).

Tradotto e ridotto ai minimi termini NON significa:

2100: Italia sommersa dal mare

Sembra il titolo di un film di fantascienza e infatti un po’ di fantascienza dietro c’è!

Mi spiego meglio: una cosa sono gli studi e le analisi scientifiche, un’altro paio di maniche invece sono le bufale o mezze bufale (quelle più insidiose, cioè che mischiano parti di verità con parti di fantasia = fantascienza).

Quello che emerge dallo studio, redatto da veri scienziati di cui è ragionevole fidarsi abbastanza, è uno scenario in cui sostanzialmente l’innalzamento del livello del mare comporta una perdita di superficie che verrà allagata o inghiottita pari a circa 5.500 chilometri quadrati.

Naturalmente è elementare comprendere che l’allagamento interesserebbe in prima battuta le località marittime per poi risalire gradualmente fino alle zone più elevate.

La pianura padana verrà allagata? Arriverà il mare a Milano?

Entriamo nell’ambito della mezza bufala, che sfrutta il fatto che i comuni mortali possono anche non avere idea di quanto siano 5.500 chilometri quadrati.

Ve lo dico io, che sono un comune mortale curioso: più o meno la superficie della regione Liguria.

Al diavolo (simpaticamente) il buontempone che ha disegnato qualche tempo fa la mappa con il mare che sembra dover arrivare in piazza Duomo a Milano! Alla fine la gente crede a tutto quello che vede, meno a quello che legge (perché leggere è faticoso rispetto a guardare semplicemente).

Italia sommersa nella mappa ideata da Martin Vargic
L’Italia sommersa parzialmente, nella mappa ideata dal disegnatore Martin Vargic, alias Jay Simons; in rosso è evidenziato il contorno della Liguria (circa 5.500 km2)

Dormano pure sonni tranquilli i padani fino all’anno 2100, perché è inverosimile (“impossibile” è una parola troppo impegnativa) che in meno di 85 anni il livello del mare si alzi a livelli tali.

Meno tranquilli gli abitanti delle coste, purtroppo, e veniamo finalmente al mio pensiero personale su tutta la faccenda.

Io, personalmente, non mi dispero più di tanto

Facile, diranno in molti, tu abiti in provincia di Como e quando il mare arriverà lì sarai già morto e sepolto!

Egoista, diranno altri, anche se sarai morto e sepolto magari non lo saranno ancora i tuoi figli e nipoti!

Imbecille, diranno altri ancora, non è soltanto il mare che si alza, potresti avere anche tu vita a campare per vedere effetti altrettanto disastrosi!

E tutta una sfilza di rispostine pronte all’uso…

Passata l’ondata (ah ah ah) degli insulti alla mia persona, mi permetto di snocciolare il ragionamento che sta dietro alla mia limitata disperazione.
Il mio ragionamento non si limita alle seguenti righe, in cui è condensato per rendere l’idea, ma è molto articolato e se qualcuno avesse del tempo da perdere per ascoltarlo io sono disponibile 🙂

Ci crediamo la razza definitiva e più evoluta del pianeta

L’uomo moderno ha raggiunto un livello di evoluzione su questo pianeta che pensa di essere lui la razza più evoluta (e forse in questo momento lo è) e definitiva che lo abiterà (e questo non può assolutamente saperlo).

L’uomo moderno però, nonostante sia così evoluto da studiarlo sui banchi di scuola, si dimentica della propria storia come uomo (habilis, erectus, neanderthal, … ricordate?) e della storia del pianeta stesso in cui vive.

Ad un certo punto della storia, infatti, la Terra attraversava una fase in cui la nostra cara Italia era più o meno come appare nell’immagine su cui ci disperiamo tanto.

Evoluzione geologica dell'Italia in tre semplici immagini
Evoluzione geologica dell’Italia; immagine presa dal sito della scuola media Manzoni di Mottola

La pianura padana allagata millemila anni fa va bene, se lo diventasse tra qualche centinaio di anni invece no? E perché? Perché abbiamo deciso di piazzarci le nostre belle case, la Milano da bere e gli attici da milioni di euro? Chi è l’egoista allora?

Quando vogliamo siamo velocissimi a cambiare

Prendiamo atto che il pianeta sta cambiando, non solum sed etiam per colpa dei comportamenti dell’uomo, perché lo studio dell’Enea parla di una grossa influenza dovuta a movimenti interni del globo terrestre.

E allora?

Siamo così rapidi nel cambiare il modo di vestire, di mangiare, di comunicare; i nostri piccoli nascono con un telefonino in mano e fanno le scarpe ai genitori che sono impacciati ad usarlo; tiriamo su palazzi e ponti in tempo record; sappiamo spostarci da un capo all’altro del mondo in poche ore; e sappiamo fare un’infinità di cose a velocità sempre più impressionanti.

Perché non siamo così rapidi anche nell’intervenire a rallentare il processo?

Perché non ci interessa: perché vogliamo solo andare avanti, senza mai guardarci indietro.

Perché dire che le auto inquinano è facile, ma andare a lavorare a piedi è difficile.

Perché le bottiglie di plastica inquinano, ma andare a prendere l’acqua al pozzo è più faticoso.

Perché rimettere i vestiti della stagione precedente è da sfigati fuori moda, perché il telefonino nuovo è più veloce, perché perché perché…. la lista è molto lunga!

Alla fine ce lo meriteremmo anche di tornare indietro, non per scelta ma per cause di forza maggiore. E allora, se davvero siamo e saremo la razza più evoluta del pianeta, sapremo come ricominciare.

Perché i dinosauri non ce l’hanno fatta a superare un cambiamento climatico così forte*

Perché noi invece potremmo avere i mezzi per farcela.

Perché noi non siamo dinosauri (almeno non nel senso letterale del termine).

Dinosauri colorati si guardano attorno alla ricerca della razza superiore

* e loro mica inquinavano: è andata così e basta, quindi c’è poco da disperarsi. La Terra non è un pianeta “fermo”, questo dovremmo saperlo, l’abbiamo studiato tutti 🙂 ci spaventa che cambi così velocemente? allora se non riusciamo a rallentare il cambiamento, cerchiamo di essere più veloci noi ad adattarci!

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