Buongiorno mondo, non potevo eliminare (da bravo smanettone ex nerd e tuttora soggetto informaticamente interessato) il primo post di “Hello world” generato in automatico dal caro WordPress.
Tuttavia mi sembra opportuno fare le presentazioni ufficiali (si fa per dire) di mio pugno… anzi ormai direi “di mia battuta sui tasti”.
Mi chiamo Alessandro, ho 30 anni (ad oggi, ottobre 2017, quindi fate i conti e scoprirete qual è la mia classe), e sono sobrio da meno di 12 ore.
Un buon punto di partenza, direi.
Ho una storia da raccontare (chi non ne ha una, o almeno una!) e in questo blog la snocciolerò giorno per giorno.
Non è affatto vero! non fidatevi! Scriverò solo se ne avrò voglia, e quando ne avrò voglia! Ormai la tecnologia ti permette di aggiornare il tuo blog mentre sei seduto sulla tazza, quindi non ci sono scusa per nessuno. Forza e coraggio e vediamo di mettere nero su bianco quanto passa per la mente di questo folle, o di questo genio, o di questo folle genio.
Già, perché innanzitutto io ritengo che nella mente (la mia, che è quella che conosco un po’ meglio delle altre) ci sia uno spazio limitato. Posso esercitarmi col tempo ad espanderlo, ma facciamo finta che ci sia spazio per 100 cose (pensieri, emozioni, ricordi, appuntamenti di lavoro, …); bene: se saturo lo spazio e ne arriva una in più che faccio?
- Cerco di farcela stare anche se non sono ancora arrivato ad espandermi (fare l’upgrade, così sembra che ne sappia veramente tanto di informatica…)?
- Ne prendo una di quelle già presenti, la trascrivo (su questo blog, su uno dei miei taccuini, su un post-it o pezzo di carta igienica, su note iPhone dettate a Siri – con tanto di gelosia della mia morosa che è più preoccupata della voce sensuale di questa assistente virtuale che delle belle donne in carne ed ossa)?
- L’idea appena arrivata la appunto direttamente su uno dei supporti sopra citati, mantenendo le altre 100 e attendendo che questa new entry raggiunga un livello di maturità tale da poter “scavallare” il posto ad altri
Non so onestamente perché sono arrivato fino a qui: questo voleva essere un “ciao mondo” scritto da me, invece ne è uscita una prima puntata di un fotoromanzo (senza foto, e il modulino di SEO mi sta già scassando i cabasisi perché pensa che così non lo leggerà mai nessuno…. e io al modulino sai che rispondo? “Fatti una vagonata di ca**i tuoi, io scrivo per il piacere di farlo, ho la penna – la tastiera in questo caso – connessa direttamente al cuore, e i miei testi sono tutti flussi di coscienza.
C’era una parentesi mai chiusa, ma il discorso proseguiva e non sapevo più come gestirla. To’, ne metto qualcuna qua per sicurezza, sperando di ricordare bene l’ordine delle importanze matematiche )]}
Sì, perché di Matematica mi ricordo qualcosina in più che di Latino, e ne può essere testimone la cara prof. Molteni (prof. per sempre, inutile che si nasconda dietro un banale pensionamento, meritato naturalmente) viste le mie recenti figuracce in ambito scrittura titolo dell’evento Magna Baccanalia.
Chiudo spiegando un attimino (ahahah) il sottotitolo del blog.
Io onestamente in questa fase della mia vita (e se non sapete nulla di me, o mi ricordate come il ragazzino già alto alto che sembrava sempre felice ma stava abbastanza nell’angolo e ora non vi riuscite a spiegare questo cambiamento… abbiate pazienza che pian piano su questo sito saprete tutto di me! anche quanto ce l’ho lungo (il pensiero intendo…))
Dicevo, perché flusso di coscienza è e rimane: in questa fase della mia vita mi sento piuttosto incompreso. Non spiego i dettagli perché dilungo troppo e voglio avere almeno due righe per il prossimo post.
Di solito gli incompresi possono appartenere a un paio di categorie principali:
- I folli
- I geni
E’ naturale che io, come tutti noi/voi, spero di non cadere nella categoria 1, anche se per qualche tempo ci sono stato dentro appieno, anzi, mi ci sono quasi divertito (col senno di poi) a sguazzarci. Non posso però permettermi di restarci “ufficialmente” perché anche se sono nato anticonformista, ci sono cose che vorrei poter fare come tutti i “cristiani” (occhio che qui c’è poco di ecclesiastico, è più un modo di dire… approfondirò anche questo aspetto filosofico-teologico, promesso).
E’ meno naturale, ma comprensibile, che rientrare nella categoria 2 sarebbe una gran figata!
In entrambi i casi, ritengo che non sia il soggetto in questione a doversi attribuire la categoria, un po’ come l’artista che non si da la quota da solo, ma ci pensano i critici a fare di uno scarabocchiatore di fogli un pittore da 3 lamborghini!
E così mi affido al pubblico: magari un giorno aprirò un sondaggio di questo tipo:
QUIZZONE: Secondo te, Alessandro Poletti è un
- Folle
- Genio
Al momento i bagarini delle scommesse quotano su un campione di qualche centinaio di conoscenti una previsione di risultato di questa sorta:
- Folle 99%
- Genio 2%
2% composto da: Me medesimo (si, sono sbroffo e credo di essere un genio, perché se credessi di essere folle entrerei in un vortice di cani che si mordono la coda che non finisce più, inizierei a ruotare su me stesso tipo il gatto con la fetta imburrata legata sulla schieda, e se Elan Musk passasse di qua potrebbe impiantarmi come nuovo alternatore sulla Tesla Model 3, così magari accelera la produzione e me la consegna prima che i miei figli abbiano acquistato l’ovetto che levita nell’aria e usa le puzzette umane come propulsione) e Giulia, la donna della mia vita.
Tante care cose a tutti!
Ale