“C’è qualquaglia che non quadra” (di cui esiste anche la variante “C’è qualquadra che non quaglia“) è la storpiatura di un famoso modo di dire, uscita tempo fa ad un amico che aveva evidentemente alzato un po’ troppo il gomito, e da allora è stata universalmente adottata anche da me.
Non vi sono restrizioni di copyright, per cui sentitevi liberi di adottarla anche voi.
Come accorgersi che CQCNQ
Prime avvisaglie
Hai le prime avvisaglie concrete che qualquaglia non sta quadrando quando ti accordi che a 30 anni suonati il quadrante Topolino dell’iWatch ti ha detto l’orario (che gli hai chiesto picchiettando il naso sullo schermo) accompagnandolo con un “buonanotte” e in un battibaleno te l’ha ripetuto seguito da uno scoppiettante “buongiorno”, e tra una picchiettata di naso e l’altra non hai toccato il letto e non hai smesso di lavorare.
Altro indizio (forte, direi una prova)
Hai un ulteriore indizio che CQCNQ e che è ora di un break non solo fisico – il fisico peraltro ti ha lanciato un appello tramite i capricci del broncoglione sinistro – ma soprattutto cerebrale quando apri Aruba per registrare un nome dominio fantastico (wow! idea geniale! devo correre prima che altri nel mondo possano registrare il nome prima di me)… e lo trovi già acquistato e registrato, ma non utilizzato.
Cazzo! sia il .COM che il .IT.
Uffa, questo è il solito furbacchione che compra di tutto, lascia lì in attesa di un pollo interessato disposto a pagarglielo il triplo e non centomila volte di più…
In genere la sequenza di reazioni di fronte a cotanta sfiga è:
- Climax di sproloqui
- bestemmie sottovoce, poi
- ripetute a metà volumne, con ritmo andante e infine
- bestemmie articolate dette a perdifiato (cit che non posso linkare)
- pesto i pugni sul tavolo
- cerco disperatamente le sigarette ma nella concitazione mi cade il pacchetto e riparto dal punto 1
- esco con la paglia in bocca e non trovo accendino in tasca né a portata di mano
- per non tornare nuovamente all’1 (e rischiare di finire in prigione senza passare dal via) rientro in casa e accendo sui fornetti del piano cottura
- torno fuori
- finisco la paglia in 45 secondi netti
- ne accendo una seconda (se nel frattempo è unon è uscito il maledetto accendito sfruto il mozzicone della prima
- a fine doppietta (ahimè ormai son più frequenti queste che le altre…) sono tornato sotto i 100 BPM e posso rientrare al computer per indagare su chi sia l’intestatario del dominio che voleevo registrare io!
E chi era questo stronzo? Io me medesimo, Alessandro Poletti, che l’avevo già comprato settimana scorsa.
Ditemi voi se c’è o meno qualquaglia che non quadra in quesa situazione!!!
Ciliegina sulla torta
A completamento del quadretto di insanità mentale basta aggiungere che la mattina seguente, accompagnando la morosa in stazione e arrivando al parcheggio, noti una Renault4 bianca. Qui la sequenza è più ridotta, e accompagnata da battiti cardiaci regolari, accelerati solo per l’emozione di aver incontrato un “collega”:
- rallento
- fotografo
- osservo meglio
- accosto
- fotografo sotto
- …
Stamattina, arrivato al punto 1, stavo per andare al 2 e dopo quel mezzo secondo di stallo io e la morosa ci guardiamo l’un l’altro [re-innamorandoci nuovamente come accade tutte le mattine, peraltro] e scoppiamo a ridere come dei cog***ni: l’auto parcheggiata è la mia!!!
E con tanto di multa sul parabrezza… multa che devo chiamare in Polizia Municipale per farmi decifrare, visto che ne sono rimasti soltanto dei brandelli dopo l’inclemenza del meteo di ieri sera…
E’ ufficiale che CQCNQ in me!